Ce l’ho Porno: a Bologna, il 25 novembre
Una serata dedicata alla proiezione di cortometraggi porno erotici a cura di Inside Porn
Mare, mare, mare, voglio annegare
Portami lontano a naufragare
Via, via, via da queste sponde..
“Sono una nuotatrice, e quindi ho una grande familiarità con l’elemento acquatico: oggi siamo qui per testare i miei limiti”. Se dovessimo scegliere un momento di cinema che esemplifichi la traiettoria dell’edizione 2021 di Ce l’ho Porno sarebbe questa candida messa a nudo da parte della protagonista A, con cui si apre My Element Water di Swen Brandy. Messa a nudo personale, soggettiva, ma che come nel miglior cinema politico travalica lo schermo e le singolarità per far sentire anche a noi pubblico lo stesso freddo sulla pelle. Allo stesso modo il corto non è solo uno stupendo piccolo saggio sull’unheimlich, capace di cavalcare la china invisibile fra terrore ed eccitazione nel momento in cui la terra che credevamo stabile ci frana sotto i piedi per rivelarsi terra incognita; è una dichiarazione implicita sulle possibilità espressive della pornografia quando impugnata in senso opposto rispetto alle logiche mainstream, non per il manico in chiave proiettiva e distanziante, ma per la lama, lacerandosi i palmi delle mani per guardarsi dentro. Se l’uso controllato di pratiche come il waterboarding può farsi veicolo di esplorazioni identitarie capaci di recidere il cordone ombelicale dei nostri punti fermi, prendiamo in prestito la metafora elementale fornitaci dal film di Brandy ed espandiamola al resto della selezione a firma Inside Porn.
Con modalità quasi sempre meno estreme e lampanti, i dieci lavori scelti comportano tutti la stessa messa in scacco di ciò che normalmente resta apriori, sotto un controllo razionale che l’attivazione di dinamiche di desiderio può spazzare via in un secondo aprendo la porta a forme di comunicazione biunivoca tra performer e pubblico in sala/a casa. Per questo canale, preferenziale proprio perché basso e pulsionale, si insinua strisciando fino a noi e sussurrandoci all’orecchio un lussureggiante spettro di variazioni sul tema del dislocamento, vissuto in chiave gioiosa e liberatoria come proclama identitario queer, atto di ribellione contro le norme sociali e sessuali, ridefinizione soggettiva, o anche solo scoperta di un piacere più intenso perchè meno superficiale, più umano. Non per nulla ambientazione ricorrente è la casa, continuamente messa in scena e in questione fra utilizzi alternativi (gli appartamenti di Human Time – part 1 di Marcus Quillan e Pink Lemonade di Mahx Capacity), ricerca di surrogati capaci di farne detonare la quotidianità (il seminterrato di Urban Smut – episodio Fremde Zone di Katy Bit), dissacranti esplorazioni pseudo-documentaristiche (la parodia di National Geographic nel divertentissimo NatiAnal Pornographic di Diego Tigrotto).
Se perfino il cinema occidentale più morbosamente arroccato in difesa dell’istituzione domestica – la fantascienza e il melodramma hollywoodiani degli anni ‘50 – autodenunciava tutta la nevrastenia del suo portato normativo con il produce monstruos di forme radicali di alterità ai suoi stessi modelli etnici, femminili, nazionali e politici di riferimento, quest’anno Ce l’ho Porno si tuffa di testa in quell’inconscio sepolto, proponendo a sua volta – e però amandoli teneramente – i propri “extraterrestri”, che siano i cultori dell’urina, a loro modo eroici disturbatori della quiete pubblica, di Piss off X di Henry Baker (l’altra quota davvero estrema del lotto) o gli sgargianti performer urbani neosciamanici che popolano Pornlife 2.0 di Lily Liu. Ma non è detto che si debba andare così lontano, se perfino l’attesa maliziosa di uno schiaffo nel minuto scarso di durata di Waiting, beffardo contributo di Morgana Mayer alla selezione, può bastare ad aprire per un attimo nella quiete del quotidiano una minuscola parentesi di “sovvertimento dei sensi”. Come la nuotatrice portata fuori dal suo elemento acquatico, sembrano dirci questi film, a volte bisogna imparare a lasciarsi naufragare. La serata Ce l’ho Porno si terrà il 25/11 dalle ore 21.00 presso il TPO di Bologna
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