La casa dalle finestre che ridono Archives

La casa dalle finestre che ridono

Quando uscì nel 2002 o 2003 il dvd Fox di La casa dalle finestre che ridono, per il lancio venne organizzato un bel meeting a Milano, una tavola rotonda alla quale partecipammo insieme a Pupi e Antonio Avati, Lino Capolicchio e Gianni Cavina – tremendo, che più volte mise in difficoltà, sfottendo e ridicolizzando il sottoscritto
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Gotico padano

Gotico padano – Sulle tracce di Buono Legnani il pittore delle agonie, titola il film codiretto da Roberto Leggio e Gabriele Grotto, che inizia a febbraio il suo percorso di diffusione. Dichiarando subito in quale matassa aggrovigliata di spaventi e misteri ci si sia voluti addentrare, a quasi una cinquantina d’anni, ormai, da quando Pupi
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La luce all’ultimo piano

La luce all’ultimo piano: la sceneggiatura alle origini della Casa dalle finestre che ridono Nonostante la consistente mole di testi dedicati al regista e l’interesse che un film come La casa dalle finestre che ridono (1976) ha da sempre suscitato negli studiosi di cinema italiano, di genere e non, sulla genesi di questa fondamentale opera ci
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I migliori film horror italiani

Non una selezione facile, questa. Forse impossibile, di sicuro discutibile una volta che verrà letta. La scelta in ogni caso è stata quella di non creare una cosiddetta Top Ten per inserirci pochi registi, per quanto grandi ed importanti siano stati. Si è piuttosto voluto scegliere un film rappresentativo per ognuno, un titolo che potesse
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Il giallo secondo Mario Bava e altri fuoriclasse

I nostri progetti di ordinamento e sistematizzazione filerebbero lisci se non fosse per un film che scardina completamente ogni tentativo di dare un’assetto ragionato alla pletora di opere consimili realizzate in questo periodo e che, di conseguenza, non può non essere trattato come esemplare a sé stante. Parliamo ovviamente di Sei donne per l’assassino (1964),
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Miei cari assassini

C’è un momento di Reazione a catena dove tutto diventa un gioco di società, in cui assassini e vittime si scambiano i ruoli. Allora tutti sono colpevoli proprio perché nessuno è innocente. Non è innocente il conte Filippo Donati (Giovanni Nuvoletti), uxoricida che tenta di mascherare il suo crimine con un suicidio, né lo è
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