Due vite un destino
Jean Seberg e Frederick Stafford
Un tizio che li aveva conosciuti entrambi, un certo Robert Kelley Smithey – che probabilmente dovrei sapere chi è, ma lo ignoro: so che ha o aveva, fino al 2012, un blog molto interessante – ha scritto che morirono lo stesso giorno del 1979. Jean Seberg ritrovata cadavere nella propria auto, a Parigi, dopo aver fatto perdere le tracce di sé da qualche giorno; forse suicida, però, che strano, senza le lenti a contatto che portava sempre. Aveva 40 anni. Frederick Stafford, invece, schiantatosi a bordo di un aereo nei cieli sopra Lugano, all’età di 51 anni. Donal O’Brian raccontava che il corpo o i suoi poveri resti non vennero mai trovati, ma credo sia una mezza leggenda, questa. Insomma, per tornare alla notizia: Kelly Smithey che li frequentò e fu loro amico, stabilisce questa strana connessione temporale nel trapasso dell’attrice americana icona della Nouvelle Vague e attivista dei Black Panthers e dell’attore austriaco ma di origine ceca, nato nobile, Friedrich Strobel von Stein, che lavorò abbastanza tra la Francia e l’Italia e fu notato da Hitchcock che lo prese per Topaz.
Secondo Kelley Smithey fu loro fatale lo stesso giorno di luglio di quel 1979; ma la sincronicità è fantastica, inventata, figlia di quella stessa suggestione che talvolta agiva negli storiografi antichi che amavano mettere in connessione nascite o morti illustri. La Seberg trapassò verosimilmente alla fine di agosto del 1979 – per i records è il 30), mentre Stafford la precedette di un mese. Ma quando si trovano certe notizie, sono segni. E ai segni bisogna sempre prestare ascolto, perché stanno portando la nostra attenzione su qualcosa di importante. Così ho meditato un po’, sulla Seberg e su Stafford, che avevano anche fatto due film insieme.
Uno era Avventurieri per una rivolta (Estouffade à la Caraïbe) di Jacques Besnard, del 1967, di quel genere spionistico-avventuroso da cui Stafford era stato lanciato e che gli diede un certa popolarità; l’altro fu il lacrima-movie italiano, di Raimondo Del Balzo, Bianchi cavalli d’agosto, girato sulla costiera amalfitana nel 1974, con Renato Cestié. Due bellissime facce, due attori potenti, in diverso modo, lei completamente inafferrabile, lui splendidamente immanente. Morti giovani, un mese prima un mese dopo, forse perché cari al cielo, come recitava il vecchio adagio.