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Estate di morte

2020
Titolo Originale:
The Woods
REGIA:
Leszek Dawid, Bartosz Konopka
CAST:
Grzegorz Damięcki (Paweł Kopiński)
Agnieszka Grochowska (Laura Goldsztajn
) Hubert Miłkowski (Paweł Kopiński)

Il nostro giudizio

Estate di morte è una serie tv del 2020, creata da Harlan Coben.

Tratto dall’omonimo romanzo del celebre scrittore Harlan Coben, è una serie uscita su Netflix lo scorso giugno. Dello stesso autore, la piattaforma aveva già prodotto Safe e StangerEstate di morte è un poliziesco polacco, che segue due filoni narrativi contemporaneamente: uno nel passato e uno nel presente. Nella Polonia del 1994, un gruppo di adolescenti in piena tempesta ormonale, trascorre una spensierata e giocosa settimana in un campeggio estivo all’interno di un bosco. Del gruppo quattro di loro svaniranno e due di questi verranno ritrovati morti. Al giorno d’oggi il ritrovamento di un cadavere riapre il caso che sembrava ormai chiuso con la condanna di un colpevole, perché il corpo sembra essere uno dei ragazzi scomparsi, cresciuto e divenuto adulto. È l’inizio delle indagini condotte dal protagonista, il Procuratore Pawel Kopinski (Grzegorz Damiecki) che nell’estate del ‘94 ha visto svanire nel nulla la sorella.

L’uomo crede fermamente sia ancora viva da qualche parte e farà di tutto per dimostrarlo, anche a costo di apparire ridicolo. Storie nelle storie, perché viene creato un parallelismo con un caso di stupro, dove il Procuratore è chiamato ad indagare, trovandosi all’interno di un dilemma morale, difficile da districare. Durante la vicenda, come è logico in una serie del genere, vengono a galla segreti, tresche e verità scomode, che a volte depistano, altre volte scoprono un gioco a scatole cinesi forse troppo macchinoso. Antichi amori si ritrovano e vecchi rapporti si logorano definitivamente. Vengono presentati temi quali quello dell’odio razziale nei confronti di una famiglia ebraica, elemento sempre di grande attualità nella cattolicissima Polonia, ma non viene approfondito più di tanto, trattato più come cornice, che come argomento della vicenda.

Estate di morte è una serie caratterizzata da silenzi e lentezza, dalla fotografia fredda e asciutta e poca musica nell’arco narrativo del presente. Quando, invece, la storia si sposta nel passato allora tutto cambia: luci calde; musica (colonna sonora composta da gruppi pop rock polacchi dell’epoca) e un po’ di movimento e azione. Dialoghi scarni ed essenziali, che vogliono modellare la psiche e i comportamenti dei personaggi i quali sembrano muoversi in una dimensione ovattata e triste, dove tutto è pallido e privo di colore, parallelismo delle loro vite. Siamo di fronte ad una serie lineare, senza infamia né lode, nonostante le pretese machiavelliche e torbide che presenta: tutto si conclude nell’arco di sei (lunghi) episodi. Mai titolo italiano fu più azzeccato!