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Will & Harper

2024
REGIA:
Josh Greenbaum
CAST:
Will Ferrell (sè stesso)
Harper Steele (sè stessa)

Il nostro giudizio

Will & Harper è un documentario del 2024, diretto da Josh Greenbaum.

Josh Greenbaum, già autore e regista di svariati (e pluripremiati) documentari (compreso quello su George Lazenby, uno dei primi storici James Bond del cinema) mette in scena, con Will & Harper, un viaggio di “rinascita”. La rinascita (o forse sarebbe più corretto dire la riconferma) della storica amicizia tra l’attore Will Ferrell e la sceneggiatrice e sua collaboratrice Harper Steele. Collaboratrice che in realtà iniziò a lavorare con Ferrell per lo storico Saturday Night Live come collaboratore. Infatti in questo percorso on the road attraverso l’America, si affronta, tra le varie tematiche, la decisione e il consequenziale percorso di transizione da uomo a donna di Andrew Steele – e le reazioni ad esso. Steele, professionista di successo, ammogliato e con figli, decide di approcciarsi alla transizione con coraggio e stoicismo in età matura. Ferrell è tra i primi con i quali condivide la notizia e da qui nasce l’idea del docu: un viaggio all’avventura, liberatorio e viscerale. Anche una sfida. Difatti i due, in macchina, attraversano pure gli stati più conservatori e si mettono in gioco con quel selvaggio “tiro al piccione” (per non chiamarlo gogna) che sono le reazioni social.

Il film parte molto lento ma poi ingrana la marcia dei sentimenti, che, come “altro”, livella tutto e tutti. Perchè ognuno di noi ne ha e ne è attraversato. Persone famose e non. Gente di spettacolo e non. Ferrell denota un’indole anche melo’ nell’approccio a quest’opera e non prevale mai, in scena, sull’amica. Ci sono ovviamente momenti scanzonati ma il minimo comun denominatore è il dolce cullarsi in una decisione che è La decisione, che finalmente ti riassesta con il mondo. Difatti uno dei passaggi chiave è quando Harper descrive la sensazione dopo aver preso la sua prima pillola di estrogeni: la sensazione più bella provata nella vita, quella giusta. Belle le testimonianze di colleghi vari, come Molly Shannon, e splendida la fotografia , che da a tutta l’opera una bellissima atmosfera crepuscolare. Quello che rischia di indebolire l’operazione è che il fattore “abbellimento”, più cinema che docu, lo fa sembrare, di tanto in tanto un mockumentary…alcune sequenze sembrano onestamente reali e non filtrate, altre, sono quasi delle scenette…spacciate per gli stessi momenti non filtrati. Ma tra cuore e mise en scene c’è molta più attenzione al cuore. E Harper oggi è una donna bellissima. Finalmente.