Dissonanze per un delitto
Il libro dedicato al lato “oscuro” dell'opera di Ennio Morricone
La discografia “alternativa” di Ennio Morricone per lungometraggi gialli e thriller diretti da registi italiani annovera una cinquantina di partiture di grande spessore, distintesi quali ripetuti esempi di ricerca timbrica e di sperimentazione in note, composte e orchestrate in misura maggiore tra l’inizio e la fine degli anni Settanta e per lungometraggi a basso budget diretti, che hanno affascinato e spaventato il pubblico non solo entro i confini nazionali. È questo il punto di partenza di Dissonanze per un delitto – Ennio Morricone nel cinema thriller italiano, il primo libro di Marco Ferretti, giornalista cine-musicale. Il saggio, edito da SHATTER Edizioni, è introdotto dalla prefazione dallo scrittore e sceneggiatore Antonio Tentori e sarà disponibile a partire dal 20 agosto in pre-order sul sito della casa editrice e da settembre in libreria e store online.
Tema centrale del saggio è il filone del giallo-thriller all’italiana, da sempre il lato oscuro, seppur affascinante, del cinema nostrano, penalizzato dalla critica malgrado innovazioni stilistiche e narrative. E la musica è stata una di queste. Dopo aver letteralmente rivoluzionato il sound dei lungometraggi western a metà anni Sessanta, Ennio Morricone ha composto numerose colonne sonore divenute presto esempi di ricerca timbrica e di avanguardia in note, per gialli “classici”, thriller di “nuova generazione”, drammi violenti così come lungometraggi di stupro e di vendetta. Ai temi principali, più melodici, orecchiabili e identificativi della pellicola di turno, il Maestro ha, infatti, affiancato atmosfere in grado di mantenere alta la tensione durante le azioni dei differenti protagonisti, ricorrendo talvolta a strumenti utilizzati fuori contesto, con la complicità della cristallina voce da soprano di Edda Dell’Orso, catturando così l’attenzione degli spettatori. Il rilevante contributo di Morricone per il filone è ricostruito e analizzato film dopo film mediante apposite schede e digressioni che mettono ripetutamente in evidenza la simbiosi tra crude immagini e musiche dissonanti. Un omaggio al più grande compositore italiano del Novecento.
«Nella convinzione che un autore, un compositore o un interprete lo si possa comprendere interessandosi a ciascuna delle sue opere, uno studio sulla discografia “morriconiana”, condotto senza pregiudizi o distinzioni generiche, implica un tratto sperimentale», ha dichiarato Marco Ferretti. «Per analizzare tale porzione di opere è stato necessario lavorare “a tappe” e in maniera omogenea, non essendo confortato da quasi alcun precedente a carattere storiografico».