La vendetta
Un misteriosissimo, inquietante reperto, ripescato dall’Oceano di Youtube.
Nella prima metà degli anni Settanta, al cinema, in televisione e probabilmente anche nel mondo, poteva succedere di tutto. Anche qualcosa del genere: un ragazzo, straniero, greco, che vive a Roma, sta preparando la sua tesi di laurea. Per mantenersi, legge poesie di Ghianni Ritsos in tv. Questo personaggio, un giorno, rischia di essere investito da un’auto sportiva, guidata da una donna, che dopo averlo semi-travolto non si ferma. Nemmeno si è accorta dell’incidente. Lui però ha capito chi era alla guida: una collega che fa il suo stesso lavoro in tv. Trattandosi di una storia che potrebbe svolgersi nella realtà come nella finzione, ci vogliono degli attori. Il greco è Yorgo Voyagis. Sarebbe stato anche il marito di Nadia Cassini, a un certo punto della sua vita. Nel ruolo della donna c’è Pier Anna Quaia, che con lo pseudonimo Ursula Davis si era palliata da simil-vampira lesbica in La cripta e l’incubo. Ma era più nota come presentatrice in tv di Prossimamente, nel 1971, e per aver recitato in vari sceneggiati, ad esempio nel Jekyll di Albertazzi.
Nello studio della Rai dove sta registrando una lettura, a Pier Anna capita un fatto singolare: si mette a divagare e a dire cose senza senso, parole in libertà; ma non se ne accorge, glielo fanno notare e risentire dopo. Gli accadimenti misteriosi andranno moltiplicandosi. In casa, dove vive solo con un cane, sente rumori e suoni acuti che non hanno un’origine sensibile. Prima ancora, in un bar, un bicchiere di latte freddo le è scoppiato letteralmente tra le mani. È una cascata di eventi privi di logica quella che le si rovescia addosso: di sera, mentre passeggia con due amici per Trastevere, viene sfiorata da un proiettile: le sibila tra i capelli. E il giorno successivo si sveglia con un assurdo tic, all’occhio e alla bocca. Questo finché una misteriosa voce al telefono le ordina di cospargersi il viso con della salsa ketchup, che le leverà il disturbo. Come difatti accade.
Che sia il greco? Nello studio televisivo, la ragazza aveva notato uno strano monile al collo di lui: un fischietto «che non fischia». Da quel momento, Yorgo è sempre dove sta Pier Anna, ma nascosto, defilato, e la osserva, la spia: quando schizza il misterioso proiettile, il bossolo si materializza nel palmo della mano dell’uomo. Ben strana storia è questa. In un negozio di roba usata sta nascosta la chiave dell’enigma: qui Pier Anna si imbatte in un fischietto uguale a quello di Yorgo e viene a sapere dal padrone del negozio che quella è la replica, il facsimile di un originale azteco che è stato rubato: un oggetto potentissimo, stregato, con la prerogativa di non emettere suoni ma di influenzare le persone, allucinandole e spingendole, addirittura, verso la follia. La ragazza non dice nulla: molto tranquillamente, torna a casa, si siede sul divano e poi… Poi la storia andrà a finire in maniera da giustificare il titolo che le è stato dato: La vendetta.
Scopritelo voi cosa succede… In bianco e nero, questo racconto dura 37 minuti e giace nel serbatoio di aggeggi e congegni strani e assurdi che è Youtube. L’ho scoperto per caso risalendo la corrente del nome di Pier Anna Quaia, come fanno i salmoni. Pochissimi gli altri dati: il regista – scrittore e musicista – è un polacco di nome Giorgio Jerzy Rayzacher che ne firmò la sceneggiatura insieme alla Quaia. Fu trasmesso dalla Rai, secondo canale, il 4 novembre del 1972 nell’ambito del ciclo “Serie sperimentali – autori nuovi”. Rayzacher ha caricato il reperto su Youtube e lo definisce “uno psycho-thriller”. Discutiamone: non è di univoca interpretazione. Secondo me, si tratta del resoconto della lotta tra uno stregone e una strega. Cose che potevano accadere e si potevano raccontare così solo negli anni Settanta…