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Hell Camp: inferno per teenager

2023
Titolo Originale:
Hell Camp: Teen Nightmare
REGIA:
Liza Williams
CAST:
Steve Cartisano (se stesso)
Chris Smith (se stesso)
Kinney Drellich Edlinger (se stesso)

Il nostro giudizio

Hell Camp: inferno per teenager è un documentario True Crime del 2023, diretto da Liza Williams.

Con il titolo Hell Camp: Teen Nightmare, Netflix sembra voler attirare due gruppi target di “clienti” abituali, vale a dire sia i fan dei reality che i fan dell’horror ben curato e di qualità. Da un lato sembra una sorta di nuova edizione di Snowflake Mountain, reality di sopravvivenza indirizzato a giovani ricchi e viziati, ma dall’altro evoca associazioni con vari film slasher. La realtà è però completamente diversa. Steve Cartisano ha creato nel 1988 una fondazione che ha chiamato Challenger, proprio come il razzo che due anni prima era partito rapidamente per poi presto affondare miseramente. Anche l’esperimento di Cartisano sembra avere un destino simile, ma andiamo con ordine: l’offerta di Cartisano era di sottoporre i giovani ribelli e problematici, che avevano smarrito la strada, alla cosiddetta terapia della natura selvaggia. I genitori potevano affidare la loro prole ribelle per settimane o mesi nelle mani di questa organizzazione a scopo correttivo che avrebbe dovuto instillare disciplina e decoro nei giovani. Inizialmente il documentario sembra mostrare solo che un programma altrimenti solido venga semplicemente trascinato nel fango, ma anche qui la realtà è completamente diversa.

Escursioni nella natura selvaggia, attenzione meticolosa alla corretta forma e alla scelta delle parole, linee guida chiare con punizione per l’inosservanza e ricompensa per l’osservanza: nessuna di queste è una cosa negativa di per sé, né è una cattiva misura educativa. I genitori mandavano adolescenti sia maschi che femmine nei campi della Fondazione Challenger proprio per farsi dare una mano ad instaurare nei loro giovani figli il riconoscimento dell’autorità. Prescindendo dal discorso se il percorso fosse appropriato anche per le ragazze, questo programma non insegnava solo la disciplina, in alcune fasi poteva sembrare più una tortura, senza volersi ergere a giudici. Risposte rigorose e coerenti al comportamento adolescenziale sono una cosa; ma se si supera il limite sfociando nella violenza,  qualsiasi episodio in cui uno degli adolescenti nei campi fosse stato picchiato, legato o aggredito sessualmente è decisamente troppo. Le guardie spesso non erano adeguatamente addestrate, il che potrebbe essere stato un motivo per cui i genitori non lasciavano i propri figli alle loro cure. Cartisano si faceva pagare tutto profumatamente; uno dei testimoni contemporanei parla di 16.000 dollari americani che, al netto dell’inflazione, sono circa 40.000 euro. Del resto, l’affondo di Cartisano non ha cambiato molto la situazione: programmi come il suo esistono ancora oggi, ma adesso le tariffe si avvicinano ai 50.000 dollari.

Il fatto che la famiglia di Cartisano abbia voce in capitolo è lodevole in uno spirito di equilibrata cronaca, ma in realtà nessuno ha fatto un favore a se stesso facendosi coinvolgere in questa operazione. I sostenitori di Cartisano appaiono troppo antipatici e troppo dispiaciuti. Il documentario a volte sembra troppo unilaterale e manipolativo: spesso si ha l’impressione che non venga raccontata tutta la storia. In conclusione, Hell Camp: inferno per teenager tratta della cattiva condotta della Challenger Foundation, che apparentemente aveva l’obiettivo di aiutare gli adolescenti che si erano smarriti a ritornare a una vita regolare e sana nella società. Anche se entrambe le parti dicono la loro, il risultato alla fine si rivela eccessivamente superficiale.