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Masters of the Universe: Revelation

2021
REGIA:
Adam Conarroe, Patrick Stannard
CAST:
Principe Adam/He-Man (Chris Wood)
Evil-Lyn (Lena Headey)
Teela (Sarah Michelle Gellar)

Il nostro giudizio

Masters of the Universe: Revelation è una serie tv animata del 2021, ideata da Kevin Smith e Roger Sweet

Questo seguito ideale delle avventure di He-Man e dei suoi compagni si sta rivelando un prodotto profondamente divisivo, per una lunga serie di motivi. Alcuni sono miseri e non vale la pena aprire più di un inciso, nella fattispecie il blackwashing del personaggio di Re Greyskull  e l’omosessualità, appena suggerita ma nemmeno approfondita, della protagonista Teela. Le critiche più aspre, tuttavia, vengono dal fandom più conservatore che, sconfinando nel gatekeeping più becero, non accetta le numerose libertà che Kevin Smith si prende nel proseguire idealmente la storia della serie originale prodotta da Filmation prendendosi delle grandi libertà e rompendo equilibri piantati bene a fondo nell’inconscio delle generazioni cresciute con i pupazzetti e i cartoni animati dei Masters of the Universe. Sì, perché Smith non si risparmia. Parte in quarta, sovvertendo completamente le dinamiche di base di una serie che proponeva episodi autoconclusivi pressoché privi di sviluppo orizzontale, spesso caratterizzati da una morale rassicurante esplicitata da uno sfondamento della quarta parete nei minuti finali.

Un prodotto semplice semplice nato per vendere pupazzetti. E ne ha venduti, all’epoca, a tonnellate. Ma i tempi sono cambiati, i fan sono cresciuti e la narrazione di Masters of the Universe: Revelation fa un giro di centottanta gradi, una trasformazione radicale. Fatto sparire il carismatico e iconico protagonista, il Nino d’Angelo sotto steroidi He-Man, la serie segue un’amareggiata Teela che da comprimario diventa un personaggio principale solido e ben costruito che segue un percorso molto classico, ben conforme alla lezione del Viaggio dell’Eroe, una sceneggiatura che sembra uscita da un manuale di scrittura ma che proprio per questo funziona e si regge sulle sue gambe. Tutti i personaggi della serie hanno motivazioni plausibili, un arco di trasformazione interessante da seguire, e sono orchestrati con maestria da un Kevin Smith che, senza concedersi nessun tipo di sperimentazione, mette in scena una vicenda ricca di azione, con un ritmo serrato e letteralmente stipata di citazioni dalla serie classica che non si limitano a strizzare un occhio ai fan ma utilizzano in maniera intelligente il materiale a disposizione (da applausi i cinque minuti di gloria dedicati a Moss Man).

A livello visivo, la serie è piacevole. Al di là del fan service in apertura con le illustrazioni classiche della serie, l’animazione è di buon livello e rende bene il dinamismo che caratterizza la narrazione. Certo, non raggiunge il livello delle migliori produzioni giapponesi ma d’altronde non ne ha nemmeno bisogno, anzi forse rischierebbe di snaturare una serie che appartiene a una tradizione completamente diversa. Seppur profondamente modernizzata, infatti, l’estetica di Masters of the Universe: Revelation pesca a piene mani da tutto quello che ha fatto amare la serie Filmation e i pupazzetti, ricordandosi tuttavia che gli anni ’80 sono passati da un pezzo. Il character design prende quindi il meglio dalla tradizione e lo rende fresco e attuale. Il risultato è una serie bella da guardare e appassionante da seguire, un vero atto d’amore che non si limita a conservare i ricordi come zanzare nell’ambra, ma proietta tutto quel che abbiamo amato di He-Man e del suo mondo nel presente e, speriamo, nel futuro.