Svaniti nella notte
2024
Svaniti nella notte è un film del 2024, diretto da Renato De Maria.
La relazione tra Elena (Annabelle Wallis) e Pietro (Riccardo Scamarcio) è in crisi da tempo, ormai la separazione definitiva è imminente. A ciò si associano numerosi litigi, anche se i due fanno di tutto per lasciarsi in buoni rapporti per il bene dei loro due figli, Giovanni (Lorenzo Ferrante) e Bianca (Bianca Pagano), e per la questione dell’affidamento. Ma quando una notte i due bambini scompaiono senza lasciare traccia mentre si trovano alla fattoria di Pietro, si scatena l’inferno. Dove potrebbero essere? Poco tempo dopo si scopre che sono stati vittime di un rapimento: se i genitori vogliono rivederli, devono trovare 150.000 euro in sole 36 ore. Premettendo che il crimine paga sempre su Netflix, che raggiunge regolarmente un vasto pubblico e in questo modo guadagna, ci sarebbe molto su cui riflettere in Svaniti nella notte, film in cui le domande iniziali trovano una risposta, ma molte cose alla fine non sono più come sembravano. Il film è il remake dello spagnolo Séptimo, diretto nel 2013 da Patxi Amezcua.
Le domande che lo spettatore si pone possono cambiare nel tempo. All’inizio si pensa che potrebbe trattarsi di un thriller misterioso, anche se non è del tutto chiaro come i bambini possano scomparire così all’improvviso. Ma questa fase non dura così a lungo. L’attenzione è presto rivolta agli sforzi di Pietro per ottenere in qualche modo i soldi del riscatto. Svaniti nella notte diventa poi più ricco di azione, quando si aggiunge il tema delle attività criminali ed esiste solo il tempo disperato della corsa al pagamento. Verso la fine, quando il film prende un’altra direzione, le riflessioni ritornano, perché quello che prima sembrava chiaro non lo è più, e il pubblico è invitato a lambiccarsi il cervello insieme all’ignaro protagonista su cosa sia successo esattamente. In realtà l’idea del thriller tortuoso con i bambini rapiti promette molta suspense, per cui la disillusione è tanto maggiore quando Svaniti nella notte mette le carte in tavola facendo sì che, dopo un inizio promettente, diventi sempre più debole. La parte centrale contiene le scene d’azione che hanno lo scopo di fornire un brivido e ci introducono nel mondo criminale, ma non sono estremamente coinvolgenti, risultano anzi un po’ casuali. Il regista Renato De Maria, che recentemente è stato responsabile di generi più umoristici come Rapiniamo il Duce, offre un piatto standard che viene ricordato solo per il cast di spicco.
Il più grande punto debole, tuttavia, è la storia stessa: se il film mira a intrattenere il pubblico attraverso colpi di scena, ma il tutto è così incredibile ed esagerato da avere l’impressione di guardare una parodia, allora forse la decisione non è stata poi così buona. Riccardo Scamarcio cerca di vendere l’assurdità concentrata come un thriller serio rendendo alla fina Svaniti nella notte abbastanza accettabile, soprattutto quando si aggira per le diverse ambientazioni molto ben riuscite, in cui più volte appare il co-protagonista Massimiliano Gallo, in uno dei suoi ruoli tipici, che fanno in modo di distrarre dall’azione confusa. Alla fine però prevale la delusione: l’auspicato culmine del genere non viene raggiunto. Il film sembra emozionante, è pieno di colpi di scena, ha un cast di spicco ed è splendidamente illustrato: ma questo non aiuta quando la storia è debole, soprattutto perché le scene d’azione restano nella media.