Where are you?
Un cortometraggio di Francesco Foletto, alla ricerca di cose perdute

Sarebbe buona norma astenersi dal parlare di cose che ci hanno coinvolto in prima persona. Ma faccio uno strappo, convinto come sono di essere il più spietato giudice di quanto faccio, dico e scrivo, da una parte. E dall’altra perché, in quanto testimone privilegiato, posso aggiungere qualche pezzo in più alla storia che vado a raccontare. Oggetto della quale è un cortometraggio sperimentale, realizzato da Francesco Foletto nel settembre dello scorso anno, per un concorso, Gen:48, indetto dal sito americano Runaway. In poche parole, si trattava di confezionare uno short, nel giro di 48 ore, partendo da temi che venivano forniti all’ultimo minuto e sui quali, quindi, si sarebbe dovuta imbastire una sceneggiatura e realizzarla, con l’ausilio di risorse di AI messe a disposizione da Runaway. La genesi di Where are you? fu questa, una vera e propria sfida contro il tempo in una sinergia tra creatività umana e intelligenza artificiale. Francesco Foletto mi aveva chiesto di dargli una mano, in sede di ideazione estemporanea sulla base dei temi che sarebbero stati resi noti poco prima che il concorso iniziasse. “Inciting Incident, archetype and location” erano le tre macrocategorie, all’interno delle quali si poteva scegliere tra una serie di inneschi offerti. Noi optammo, rispettivamente, per “la sparizione di qualcuno”, “un amore da tempo perduto” e “il limbo”. Avevo già in mente, ex ante, la storia da raccontare, che coincideva perfettamente – il caso o il destino – con le possibilità offerte dalla rosa degli spunti proposti. La riassunsi a Foletto nel giro di cinque minuti: un uomo, che è alla ricerca disperata di una donna che ha perduto per un evento tragico, valica materialmente le barriere dell’aldilà, addentrandosi in un limbo alieno, dominato da un sole nero, sulle tracce di lei… Where are you? Appunto: Dove sei?…
Dalla breve sinossi, Foletto ha sviluppato i tre minuti e venti del corto (il limite massimo era di quattro), scegliendo immagini e montandole registicamente in un modo che non solo non ha tradito le attese di chi scrive, ma ha potenziato il nocciolo della storia con l’idea di una voce off (la presta Roberto Pompili, grande doppiatore, perfettamente padrone della lingua inglese) che aggiunge tutto il pathos affinché il pellegrinaggio dell’uomo tra le distese desertiche di un altro mondo, alla disperata ricerca della metà perduta, non resti solo una bella immagine ma diventi emozione. Un corvo, uccello psicopompo, fa da guida al viandante sotto un enorme sole nero che troneggia nel cielo. La donna è evocata come presenza fantasmatica, di un tempo andato, sulla riva del mare e tra gli scogli: nella prima ideazione, se ne sarebbe dovuta vedere anche la scomparsa, in un incidente d’auto, poi abbandonata perché i presidi di AI a disposizione erano inibiti dal rappresentare la morte di un essere umano. Ed è risultato molto meglio così: suggerire e adombrare anziché esporre didascalicamente. Il merito è solo di Foletto, che ha saputo fare di necessità virtù. Così come va a suo merito avere variato l’epilogo in una sorta di deflagrazione cosmica, apocalisse o palingenesi non si può dire, quando due mani si sfiorano e materia e spirito tornano ad incontrarsi.
Where are you? si riveste così, in questo final cut, di un significato che è allo stesso tempo fisico e metafisico: un viaggio concreto oltre le porte del Nulla e il vagabondare nelle lande della memoria, in una dimensione interiore, dominata da uno spazio deserto su cui non brilla il sole ma gravita un freddo, distante, impersonale disco di inchiostro: quasi un’immagine al negativo della realtà. Il testo della ballata che accompagna le immagini, Foletto lo ha messo insieme prendendo spunto da Poe e da Lovecraft e questa aggiunta di suggestione, tra il lirico sepolcrale e il “cosmogonico”, introduce una vertigine cupamente fantastica, dark, quasi ai limiti dell’horror. Che, a volerla dire tutta, era insita nello spunto dato dal sottoscritto – ma Foletto non lo sapeva, non gliel’ho mai rivelato –, all’incrocio tra un lutto personale e il progetto di una storia che si chiamava Al di là dell’aldilà, che non diventerà mai un film ma che ha comunque trovato la strada per farsi materia in Where are you?. Prodotto da Indievolpe e con il prezioso apporto del Sound Design di Roberto Marelli, il cortometraggio di Foletto è stato selezionato finora al Czech International AI Film Festival ed è arrivato tra i finalisti all’Austin AI Film Festival.