L’ALDIQUÀ – Nicolas Cage horror: genio o buffone?
Verifiche sull’horror di oggi. Una rubrica di Emanuele Di Nicola

So bene che mi farò qualche nemico con questa rubrica, ma prima o poi andava affrontato l’elefante nella stanza del genere: Nicolas Cage applicato all’horror. Come tutti sanno, Cage all’età di 61 anni è una star planetaria che si muove su un confine labile, in equilibrio precario tra genio e buffone. Alcuni, anche tra i critici più dotati, ucciderebbero per difendere Nicolas: iniziano col ricordare i due cult girati in semi-gioventù, ossia Cuore selvaggio di David Lynch e Al di là della vita di Martin Scorsese, per poi teorizzare la profonda consapevolezza dell’attore oggi, l’assenza di vergogna, la volontà tenace di mettersi in gioco. I detrattori lo dipingono come disperato, pieno di debiti, costretto ad accettare qualsiasi progetto gli passi sotto il naso, compresi i direct-to-video. Certo, a vedere roba come il recente Mio padre è un sicario di Tim Brown verrebbe voglia di dargli ragione… Intanto da anni proliferano i meme più sciocchi con lui protagonista, che vedono Cage in forma di gattino, cagnolino e così via.
Scorrendo la filmografia dell’ultimo decennio cageiano, l’horror trova molto spazio e bisogna darne atto, registrando il lancio spericolato senza paracadute nel cielo del genere. Si parte nel 2015 col discutibile Pay the Ghost di Uli Eden, in cui era il padre di un bimbo defunto contro lo spettro che ogni Halloween rapisce tre infanti; e via per una parentesi davvero autoriale, ossia il noir Cane mangia cane di Paul Schrader tratto da Edward Bunker. L’action e il thriller è l’altro terreno molto battuto, ma l’overacting di Cage esplode nella commedia horror Mom and Dad di Brian Taylor (2017), che effettivamente ha il suo perché: qui è un genitore che insieme alla moglie Selma Blair diventa particolarmente stronzo e violento nei confronti della prole, fino a volerla eliminare. I bambini provano a sopravvivere… Padri che ammazzano i figli, o almeno ci provano, col volto e corpo di Cage che si deforma nella nota faccia di gomma (un po’ Jim Carrey di genere) e diviene realmente minaccioso, portando a casa la partita.
L’estremismo della sua figura attoriale diventa perfino allucinogeno con Mandy di Panos Cosmatos, dove gli bruciano la ragazza, che è essenzialmente un revenge metal bagnato di LSD e quasi metafisico, con la faccia insanguinata di Cage che fa il giro del mondo cinefilo: prendere o lasciare. Un po’ come Il colore venuto dallo spazio, un Richard Stanley che adatta Lovecraft, alle prese col meteorite viola e perfino il Necronomicon, nientemeno. Quindi ecco – tutti nel 2021 – un Sion Sono dalle venature orrorifiche, Prisoners of the Ghostland, un Cage che diventa custode di un locale infestato da pupazzi che sono bambole assassine, cioè incarnazioni di serial killer (Willy’s Wonderland) e il presunto cult Pig – Cage e il suo maiale – rimasto un po’ sulla carta. Il nostro ha anche incarnato il Conte Dracula nel film dedicato al suo assistente, Renfield di Chris McKay del 2023, che non stento a definire fallimentare.
In mezzo al mazzo, poi, ci sono alcuni titoli indubbiamente riusciti, tutti o in parte. Cito come esempio Dream Scenario di Kristoffer Borgli, nuovo regista norvegese, in cui Nicolas Cage inizia ad apparire in sogno a degli sconosciuti: un plot profondamente consapevole, della sua figura e di ciò che rappresenta, della penetrazione di Nic nell’immaginario collettivo, sino ad evocare con ironia un paragone con Freddy Krueger. Allo stato attuale l’horror più riuscito di Cage resta Longlegs di Oz Perkins, nella parte dell’omonimo serial killer, mansoniano in due sensi: da una parte perché evoca l’abilità di controllo mentale di Charles Manson, il lavaggio del cervello, dall’altra perché graficamente ricorda Marilyn Manson, il suo look creepy oggi bolso e quindi ancora più angosciante.
Insomma, Nicolas Cage horror è un genio o un buffone? Mi limito qui a rilevare che in dieci anni l’attore sul piano delle suggestioni di genere ha osato affrontare Halloween, i genitori assassini, il revenge, maledizioni, altri mondi, H.P. Lovecraft, Chucky, Dracula, Nightmare, Manson… Mica poco. E allora? Allora niente, la risposta la lascio in sospeso.
LE PUNTATE PRECEDENTI
#1 L’ELEVATED HORROR DOPO NOSFERATU
#2 WOLF MAN, LA BELVA È DENTRO
#3 “QUESTO NON È UN HORROR”
#4 HORROR E AI, C’È UN PROBLEMA
#5 THE SUBSTANCE E L’OSCAR AL MAKE-UP DA NON SOTTOVALUTARE
#6 L’ORRORE DELLA CELEBRITA’
#7 ESISTE UN’ALTRA DIMENSIONE?
#8 KAIRO CONTRO THE BLAIR WITCH PROJECT
#9 DENTRO LE STANZE DELLE TORTURE
#10 IL BOOGEYMAN E IL FINTO TRUE CRIME