Intervista a Jason Howard
Incontro con il disegnatore di Cemetery Beach
A distanza di due anni dal nostro primo incontro in occasione di Lucca Comics and Games 2017, torna a trovarci Jason Howard, disegnatore per Image Comics, autore di The Astounding Wolfman e Super Dinosaur insieme a Robert Kirkman mentre, con Warren Ellis ai testi, ha realizzato Trees e Cemetery Beach, che sta promuovendo nel suo tour italiano. Ringraziamo Games Academy Brescia e Saldapress per l’occasione.
Sono passati due anni dalla nostra ultima intervista. Come si sono mosse le cose nel frattempo?
Sì, è passato un po’ di tempo. Ho appena finito Cemetery Beach, che sto promuovendo qui in Italia, e ne sono molto contento. Saldapress ha fatto un grande lavoro con il volume, un bellissimo cartonato. Il paperback americano è bello ma l’edizione hardcover è un’altra cosa e un po’ invidio chi ha la fortuna di leggerlo in italiano. Mi sono divertito a lavorarci su e mi fa piacere che i lettori abbiano modo di apprezzare tutto l’impegno che ci ho messo.
Entriamo nel merito di Cemetery Beach. A prima vista sembra un fumetto di puro intrattenimento ma in realtà ci sono dei sottili messaggi politici e filosofici. Vorresti approfondire?
Certamente. Una delle cose che amo del fare fantascienza, ne faccio molta insieme a Warren Ellis, è che ti permette di parlare di politica e di società senza essere per forza così diretto, e credo che Cemetery Beach tocchi diversi temi quali il classismo alla base del sistema, gli abusi che chi ha potere compie verso chi non ne ha, insomma è un fumetto d’azione, con le esplosioni e tutto il resto, ma parliamo di tematiche in cui riusciamo a mettere qualcosa di noi al di là del puro intrattenimento d’azione.
Vado un attimo fuori tema. Vorrei parlare con te dei problemi che Marvel Comics ha avuto con Art Spiegelman per via di una sua opera in cui critica apertamente l’amministrazione Trump. La cosa strana è che Marvel è normalmente una casa editrice dalle posizioni politiche progressiste, e vorrei capire cosa ne pensi di questa svolta conservatrice da parte di una realtà con una visione solitamente del tutto differente.
Non conosco la vicenda nel dettaglio. Certamente Marvel Comics e i suoi autori sono tendenzialmente progressisti, e non ho veramente idea del motivo che li ha portati a scontrarsi con Spiegelman, non so se sia strettamente una manovra di business, se non volevano offendere i lettori o se ci siano altri motivi dietro alla vicenda. Una delle cose che amo del mio lavoro con Image Comics è che l’azienda non ci dice quello che possiamo o non possiamo fare, e la cosa funziona in due sensi. Abbiamo autori di sinistra così come autori di destra e autori più o meno nel mezzo. Image non ci detta nessun tipo di linea editoriale e, personalmente, voglio che i miei libri funzionino e che piacciano indipendentemente dalle vedute politiche dei lettori, ma vorrei allo stesso tempo che i miei valori e quelli di Warren Ellis in qualità di sceneggiatore fossero chiaramente comprensibili. Personalmente preferisco quando gli autori riescono a farmi capire cosa pensano senza essere troppo diretti e senza sbattermi in faccia le loro idee.
Tornando ai fumetti, c’è un’evoluzione nel tuo stile da Astounding Wolfman a Cemetery Beach, che va dal tratto più pulito, quasi ligne claire di Astounding Wolfman al disegno ipercinetico di Super Dinosaur, molto anni ’90, molto nervoso, mentre Trees e Cemetery Beach vanno verso una sintesi di questi due estremi. Cosa ne pensi?
Ci sono un paio di motivi dietro a quest’evoluzione. The Astounding Wolfman è stata la mia prima serie regolare come autore professionista ed è stata per me una palestra in cui ho imparato a lavorare e a gestirmi con le scadenze. Molto del mio lavoro precedente l’ho realizzato con piccoli editori o autoproduzioni, e spesso avevo tutto il tempo che volevo. Con The Astounding Wolfman avevo delle tempistiche precise da rispettare a prescindere da quanto fossi soddisfatto del mio lavoro, un giorno facevo la mia pagina migliore e il giorno dopo dovevo comunque consegnarla, quindi una parte di quella serie mi è servita per imparare e per migliorare, per poi incominciare a sperimentare i diversi strumenti espressivi e le tecniche. Quindi, dopo i 24 numeri di Astounding Wolfman volevo provare qualcosa di diverso, abbiamo quindi realizzato una ventina di numeri di Super Dinosaur e finiti quelli volevo provare qualcosa di ancora differente. Disegno spesso sul mio taccuino, e i miei disegni alla fine di Super Dinosaur erano molto diversi da come disegnavo la serie. Anche il mio approccio all’inchiostratura era diverso. Con Trees ho voluto provare un approccio più schizzato, mentre con Cemetery Beach ho voluto mescolare i mezzi a mia disposizione lavorando molto sugli inchiostri per dare al fumetto un look più pesante. Quindi, si tratta in parte dei miei progressi e in parte della mia voglia di sperimentare.
Parlando degli altri media, c’è parecchio scambio al giorno d’oggi fra fumetti, serie TV e cinema, abbiamo i supereroi dappertutto e molte graphic novel di taglio più intellettuale che vengono adattate. Tuttavia non vedo ancora molti fumetti pop indipendenti stile Image adattati per lo schermo. Credi che in futuro troveranno spazio o resteranno fuori dai giochi?
Credo che il momento sia adesso. C’è stato un adattamento di Deadly Class su SciFi Channel, anche se non credo che proseguirà per una seconda stagione, l’esempio più eclatante di grande successo televisivo tratto da un fumetto è The Walking Dead, anche se non ce ne sono di quel livello, Trees è stato opzionato da NBC Universal e dalla casa di produzione di Tom Hardy per diventare una serie TV, il progetto è ancora in via di sviluppo quindi non mi aspetto di vederlo nel breve termine ma, insomma, incrociamo le dita, potrebbe succedere, Super Dinosaur è diventato una serie animata che vedremo in ottobre su Amazon Prime, non so se lo vedrete anche in Italia, l’hanno anche trasmesso in Canada. Insomma devo dire che mi sono divertito a lavorare con Robert Kirkman a Super Dinosaur per poi vedere che prendeva vita in questo modo. Insomma, di spazio ce n’è. Marvel e DC hanno fatto grandi cose con i supereroi e mi chiedo se arriveremo a un punto di saturazione che porterà i produttori a cercare storie nuove presso case editrici indipendenti, come è successo tra l’altro nel mercato dei fumetti.
Sempre in tema di serie TV, prodotti come Doom Patrol trattano tematiche non semplici come la malattia mentale e in generale altre forme di disagio. Ora mi dai la notizia che Trees, un fumetto con una protagonista transgender, sarà prodotta. Insomma stiamo forse vedendo una piccola evoluzione nella società che accetta tematiche e personaggi che un tempo non avrebbe accettato, Sense 8 è in questo senso emblematico. Possiamo dire che tutto questo viene dai fumetti? I fumetti stanno in qualche modo la società a evolversi, e il mondo a diventare un posto un pochino migliore?
Mi piace quest’idea. Vedi, produrre un fumetto costa molto meno che produrre un film, quindi è più semplice per un autore sviluppare le sue idee insieme a un team molto ridotto di persone, due o tre ma spesso anche da solo, quindi mi viene da pensare che per i fumetti potrebbe essere più semplice rispondere con rapidità ai cambiamenti della società. Per i film ci vuole più tempo per dare le stesse risposte.
Questo ti permette di partire da una prospettiva più ampia.
Esatto. I fumetti ti permettono un approccio più letterario se vuoi, più vicino al romanzo. Lavorando con parole e immagini puoi permetterti di essere più sottile.